TUSSILAGO FARFARA L. ( ASTERACEAE )

Tussilago farfara L.

Tussilago farfara L.(Asteraceae)

Nome volgare italiano: Tussilagine comune, Farfara

Nome dialettale: “Ugna cavaddina” (S. Giov. Gemini, Cammarata)

Descrizione e fenologia: è una pianta erbacea, perenne, con rizoma cilindrico, carnoso, grosso, provvisto di radichette; lo stelo è scaglioso, peloso, eretto e misura 15-25 cm.
Il nome medievale di questa pianta era “Filius ante patrem”, per significare che i suoi capolini gialli compaiono in febbraio, prima delle foglie; queste sono cuoriformi e arrotondate, sinuoso-dentellate, liscie e coperte di peli chiari sulla pagina inferiore.
Il frutto è un achenio oblungo-cilindrico, sormontato da un pappo setoloso (PIGNATTI, 1982).

Distribuzione geografica ed habitat: la Tussilagine è comune nei posti umidi, lungo i fiumi, nei terreni incolti e argillosi, da 0 a 2400 m.
E’ molto comune in tutto il territorio italiano e in Europa, eccetto le Isole Baleari, Creta e Portogallo (TUTIN, in TUTIN et AI., 1964).

Proprietà ed usi: tussilago farfara, nei paesi circostanti, ha un duplice uso. A scopo medicinale, le foglie spellate e poste sui foruncoli, ne favoriscono il riassorbimento.
Inoltre la lanugine, presente sulla pagina inferiore delle foglie, posta dentro le scarpe riduce la sudorazione dei piedi.