Sambucus nigra L.(Caprifoliaceae)
Nome volgare italiano: Sambuco comune, Sambuco nero.
Nome dialettale: “Savucu” ( Cammarata, S. Giov. Gemini)
Descrizione e fenologia: è una pianta di aspetto cespuglioso, a volte albero, alto 1-8 m, con odore fetido.
I rami giovani sono verdi, con lenticelle longitudinali, di 1,5-3 mm; la corteccia è bruna, con fratture longitudinali e solchi profondi 4-8 mm.
Le foglie sono opposte, imparipennate, con 5-7 segmenti ellittici o lanceolati e acuminati, i maggiori di 4-6×10-13 cm e seghettati.
L’infiorescenza è ombrelliforme, con numerosissimi fiori bianco-lattei; il calice è subnullo; la corolla ha tubo subnullo e 5 lobi arrotondati; gli stami hanno 5 antere gialli. Il frutto è una drupa subsferica, nero-violacea e lucida.
Fiorisce da aprile a giugno (PIGNATTI, 1982).
Distribuzione geografica ed habitat: secondo Ferguson (in TUTIN et AI., 1976), la specie è diffusa nella maggior parte dell’Europa, escluso l’estremo nord.
In Italia è comune in tutto il territorio e cresce nei boschi umidi, nelle siepi, da 0 a 1400 m (PIGNATTI, 1982).
In Sicilia è presente in dumeti montani, nelle siepi e spesso come vero albero è presente nei boschi elevati ombrosi (LO JACONO-POJERO, 1902).
Proprietà ed usi:
Il decotto (100 gr di foglie per 1 l di acqua, da far bollire per 15 min) o solamente le foglie crude pestate e con l’aggiunta di olio di oliva, si utilizzano in impacchi sulle ferite, per disinfettarle e cicatrizzarle.
Il decotto trova impiego anche come antinfiammatorio nelle tossi e nelle bronchiti.
Lo stesso preparato con 50 gr di erba, un pugno di sale, 0,5 l di acqua e 0,5 l di aceto, il tutto fatto bollire per circa 30 min., viene utilizzato come antinfiammatorio in impacchi sulle zone gonfie e doloranti del corpo.
I fiori possono essere utilizzati a scopo alimentare: si prepara un impasto con uova, farina, sale e pepe, vi si immergono i fiori e quindi si friggono.