Orecchione
Pleotus austriacus
Nome dialettale: Taddarita
Dimensioni: specie di taglia media, molto snella con orecchie enormi lunghe quasi quanto l’avambraccio. Lunghezza testa-corpo mm. 41-53; apertura alare fino 260 mm.; avambraccio 35.0-44 mm.
Distribuzione: diffuso in Europa, a Nord poco oltre il 52° parallelo e Est ai Carpazi, in Asia fra il 30° e il 50° parallelo, ad Est sino alla Mongolia e l’Ovest della Cina, in Africa settentrionale comprese le Isole Canarie e quelle del Capo Verde, a Sud sino al Senegal e all’Etiopia.
Presenza in Sicilia e nella Riserva: la presenza del genere Plecotus in Sicilia è poco conosciuta. Oltre le segnalazioni storiche, di dubbia validità, le uniche catture accertate sono quelle di Klemmer e Krampitz del 1954 a Longi (ME) di un Plecotus austriacus; quella di Felten e Storch del 1970 a Pantelleria sepre di P. austriacus e quella di un altro esemplare della stessa specie avvenuta nel 1987 a Pantelleria. L’esemplare da noi osservato nella Riserva dello Zingaro il 25 maggio 1987, ammagliato in una rete per l’inanellamento degli uccelli, è successivamente sfuggito alla cattura; pertanto pur essendo certa l’appartenenza al genere Plecotus, è solo probabile quella alla specie austriacus, anche in considerazione delle difficoltà di determinazione, in vivo, dall’auritus.
Habitat: vive nei boschi e nelle zone di macchia.
Biologia e ciclo riproduttivo: l’accoppiamento avviene in autunno, le femmine partoriscono uno o due piccoli tra maggio e luglio.
Aspetti eco-etologici: l’Orecchione in primavera ed in estate si rifugia nei tronchi cavi degli alberi o nei casolari abbandonati. D’inverno predilige le cavità ipogee o le fessure nella roccia.
Alimentazione: insetti (Lepidotteri, Coleotteri e Ditteri).
Problemi di conservazione: il degrado dei boschi con la conseguente diminuzione degli alberi cavi ed i trattamenti effettuati per la difesa del legno negli edifici rappresentano le cause del declino delle popolazioni europee di questa specie.
Bruno Zava