EUPHORBIA BIVONAE (EUPHORBIACEAE)

Euphorbia bivonae

Euphorbia bivonae (Euphorbiaceae)

Nomi volgari siciliani: Camarruni, Maccarruni.

Descrizione: pianta fruticosa, ramosissima, glabra, alta fino a 15 dm. Rami rossicci, arrotondati, ascendenti, inferiormente nudi, densamente fogliosi in alto. Foglie sparse, caduche, subsessili, lanceolate, con margine interno, molli, di un bel colore verde glauco. Infiorescenze raccolte in ombrelle a 4-5 raggi brevi, bifidi; brattee simili alle foglie, ovate, lunghe quanto i raggi o poco più, verdi; bratteole ampiamente ovate, ottuse, mucronate, giallastre; ghiandole 4, semiellittiche, con margine esterno quasi diritto e quello interno convesso, giallastre; ovario tribolato, verrucoso; stili bifidi, verdastri con stimma gialliccio. Capsula di 3,5-4,5 mm,arrotondata, un po’ depressa, solcata, glabra, ricoperta di brevi turbercoli; semi di 3 mm, ovoidei, lisci, bruni e lucidi.

Biologia: nanofanerofita autunno-vernina (novembre-marzo); con la primavera subentra il riposo vegetativo: la pianta perde le foglie e rimane spoglia per tutta l’estate fino alle piogge autunnali. La riproduzione avviene per seme.

Distribuzione: la parte costiera della Sicilia occidentale (Cefalù, Termini, Palermo a Villabate, S. Maria di Gesù e Monte Pellegrino, Monte Cofano, Trapani sul Monte S. Giuliano, Sciacca sul Monte Cronio, ecc.) e le isole di Favignana, Levanzo, Marettimo e Malta rappresentano la parte europea dell’areale prevalentemente nordafricano (Algeria e Tripolitania) di questa specie.

Ecologia: casmofita termo-xerofila ed eliofila. Gli ambienti rupestri fin circa m 300 s.l.m. rappresentano le stazioni primarie; la specie si riscontra talvolta nelle garighe calcaree dove è stata favorita dal pascolo.

Bibliografia: STUDEL E. T., 1840 – Nomenclator botamicus, 1: 610. Stuttgartiae et Tubingae.