Rubus ulmifolius Schott. (Rosaceae)
Nome volgare italiano: Rovo comune.
Nome dialettale: “Ruviettu” (S. Giov. Gemini)
Descrizione e fenologia: è un cespuglio di 5-15 dm, con polloni glabri o con pubescenza appressata, pruinosi, glauchi, pentagonali, scanalati, spinosi sulle coste e più o meno arrossati; le spine sono dritte o più o meno falciformi.
Le foglie hanno 5 segmenti palmati: i minori ellittici, i mediani obovati, ovvero orbicolato-acuminati; sui rami fioriferi talora le foglie hanno solo 3 segmenti, di cui i laterali sono profondamente bilobi; la pagina superiore è verde-scura, coriacea, subglabra; la pagina inferiore è invece bianca e tomentosa.
L’infiorescenza è a pannocchia piramidale; l’asse, con spine dritte o falcate, è senza ghiandole; i sepali sono triangolari, bianco-tomentosi e alla fruttificazione sono ripiegati verso il basso; i petali, ovati, sono rosei; gli stami e gli stili sono bianchi o rosei, circa uguali in lunghezza. Il frutto è nero e lucido e misura 1 cm.
Fiorisce da maggio a luglio (PIGNATTI, 1982).
Distribuzione geografica ed habitat: secondo Heslop ed Harrison (in TUTIN et Al., 1978), la specie è presente nell’Europa meridionale, occidentale e centrale.
In Italia è comune in tutto il territorio, nella zona sub-mediterranea e mediterranea, ove cresce nelle siepi e negli incolti, da 0 a 1100 m. (PIGNATTI, 1982).
In Sicilia, secondo Lo Jacono-Pojero (1891), è comunissima dal litorale fino a 1200 metri.
Proprietà ed usi: le foglie poste sui foruncoli, ne favoriscono la maturazione e il riassorbimento; poste sulle ferite sono cicatrizzanti.
La pianta può essere ancora utilizzata in decotto (20-30 gr di foglie per 1 l di acqua, da far bollire per circa 5-6 min) e bevuta al mattino, a digiuno, contro l’ipertensione.