PARIETARIA DIFFUSA M. ET K. ( URTICACEAE )

Parietaria diffusa M. et K.

Parietaria diffusa M. et K. (Urticaceae)

Nome volgare italiano: Parietaria, Vetriola minore

Nome dialettale: “Erva di vientu” (Cammarata )

Descrizione e fenologia: è una pianta erbacea perenne, alta 2-4 dm. Il fusto è cilindrico, sparsamente peloso, prostrato e ramoso.
Le foglie ellittiche-acuminate, sono con picciuolo di 5-10 mm, scure sopra, pallide sotto, con nervature non trasparenti.
L’infiorescenza è breve e pauciflora; le brattee sono completamente saldate alla base; il perigonio di 2 mm., dopo la fioritura, è allungato fino a 3-4 mm.; gli acheni sono amigdaloidi.
Fiorisce da gennaio a dicembre (PIGNATTI, 1982).

Distribuzione geografica ed habitat: secondo Ball (in TUTIN et AI.,1964), la specie si trova nella parte sud-ovest dell’Europa, estendendosi fino alla Svizzera e alla Germania occidentale. In Italia, secondo Pignatti, la specie è comunissima in tutto il territorio. Cresce su rupi calcaree soleggiate e sopratutto sui muri e sulle macerie fino a 1000 m. In Sicilia, secondo Lo Jacono-Pojero (1907), la parietaria si trova dappertutto, sul muri, sulle rupi e sui ruderi.

Proprietà ed usi: il decotto preparato con “l’erba di vientu” (40-50 gr di foglie fatte bollire in 1 l di acqua per circa 15 min) può essere consumato subito o conservato e bevuto al mattino, a digiuno, per risolvere le infezioni intestinali; lo stesso applicato sulle ferite, è cicatrizzante e disinfettante.
E ritenuto inoltre depurativo e diuretico ed è particolarmente indicato nelle coliche renali e nei casi di allergia. Il decotto (100 gr di foglie per 1 l di acqua), con l’aggiunta di olio crudo viene utilizzato per lavaggi vaginali alle mucche, per favorire l’espulsione della placenta, dopo il parto.
L’erba svolge le sue attività benefiche anche cruda. Può essere infatti pestata e posta sui foruncoli, favorendone il riassorbimento. Inoltre il succo che si estrae dalla spremitura può essere raccolto in un recipiente e lasciato per tutta la notte all’aria aperta; bevuto al mattino, a digiuno, è rinfrescante, digestivo ed antinfiammatorio.
A San Giov. Gemini l’erba si pesta, si pone su un foglio di carta oleata e si fa un cartoccio che si pone sulla cenere infuocata per circa 20 min; successivamente si estrae il succo che può essere conservato per alcuni giorni. Al bisogno viene somministrato ai bambini, alla dose di un cucchiaino al giorno, nei casi di stitichezza.

L’erba pestata può essere posta sulle zone gonfie e doloranti del corpo come antinfiammatoria e antidolorifica. A Cammarata, le foglie, ben pulite si pongono in un panno di cotone, si pestano e se ne estrae il succo che accolto in un pentolino, si fa bollire finché compare la schiuma, che si  elimina, e il succo viene conservato in frigorifero per circa 3-4 gg. Al bisogno, un cucchiaino al mattino, a digiuno, favorisce l’eliminazione dei gas dall’intestino e svolge azione astringente nei casi di diarrea.