Juncus acutus L.(Juncaceae)
Nome volgare italiano: Giunco pungente
Nome dialettale: “iuncu”-“iuncu fimmininu” (S. Giov. Gemini, Cammarata)
Descrizione e fenologia: è una pianta erbacea perenne di 7-12 dm., con cespugli densi pungenti. I fusti sono robusti, rigidi, cilindrici. Le foglie sono cilindriche, erette, pungenti. Le guaine sono brune o nerastre o lucide.
Le infiorescenze sono contratte, glomeruliformi, con fiori in contatto tra di loro; la brattea inferiore è brunastra, con base carenata, lunga, acutissima all’apice, più lunga della infiorescenza; la brattea superiore è simile ma più breve. I tepali (2,5 mm.) esterni sono acuti, gli interni troncati. Il frutto è una capsula bruna avvolta nel perigonio.
Fiorisce tra aprile e luglio (PIGNATTI, 1982).
Distribuzione ed habitat: secondo Snogerup (in TUTIN et AI., 1980) la specie è presente nella regione mediterranea e nella parte occidentale della Europa.
In Italia, secondo Pignatti, è comune nei litorali della Liguria, in Sicilia, Corsica, Sardegna e nelle Isole minori. E’ rara nelle coste padane, ancora più rara all’interno. Cresce nelle sabbie umide salmastre, argille, salse e argini.
In Sicilia è comune e spesso gregaria (LO JACONO,1908).
Proprietà ed usi: i fusticini dello Juncus acutus ancora oggi, ma sopratutto in passato, venivano adoperati a scopo artigianale per la preparazione dei tipici contenitori per la ricotta, “ vasceddi “.
Il periodo di raccolta del materiale è settembre. l’erba si miete 10 cm al di sotto del livello della terra, si pulisce e si lascia asciugare all’aria aperta per circa 1 mese, finché è diventata bianca. A questo punto si conserva per utilizzarla in inverno. Prima di adoperarla si tiene in acqua 1-2 gg, quindi è pronta per essere lavorata.
Un altro uso, molto frequente in passato, era legato alla preparazione della pasta, soprattutto spaghetti e bucatini: i fusticini venivano infatti utilizzati per filare la pasta.