Iris pseudopumila Tineo (Iridaceae)
Nome volgare italiano: Giaggiolo.
Descrizione: pianta perenne con rizoma orizzontale subcilindrico, breve. Fusto cilindrico, glabro, minore di 20 cm, ricoperto dalle basi guainanti delle foglie. Queste ultime sono glauche, di 1, 5-3, x 9-20 cm, lanceolate, acute e generalmente dritte. Fiori solitari, portati da brevi penducoli, odorosi, gialli bordati di viola o, viceversa, viola con margini gialli; spata membranosa, lunga fino a 12 cm, avvolgente il tubo dell’ipanzio di 50-75 mm, tubo del perigonio di 20- 25 mm; lacinie di 1,5-2, 2 x 4-6 cm, con una densa linea di peli centrale (barba) di 5 x 30 mm, spatolate, le tre esterne rivolte all’infuori e in basso, le tre intere convergenti a cappuccio; ovario allungato e appiattito, di colore verde pallido; stili bifidi all’apice, stimmi giallo pallido; stami con antere bianchicce, allungate. Il frutto è una capsula lunga 1/3-1/5 del tubo perigoniale.
Biologia: neofita rizomatosa, con foglie persistenti pressoché tutto l’anno. La fioritura avviene in primavera da marzo a maggio in dipendenza dell’altitudine. Si riproduce per semi e per parti vegetative (rizomi).
Distribuzione: specie endemica della Sicilia e delle Puglie. Nell’Isola essa è distribuita sulle Madonie, e Caccamo, sui Monti di Palermo, a Busambra, Carini, S. Marco d’Alunzio, Piazza Armerina, ecc.
Ecologia: eliofita termo-xerofila, submontana, dei litosuoli calcarei, si riviene fino ad altitudini piuttosto elevate nelle garighe e pascoli di cui talora caratterizza gli aspetti vegetazionali precoci.
Nota: la specie non è comune nell’Isola, per la qual cosa pur non essendo soggetta a pericoli immediati, persiste la possibilità di una certa riduzione del popolamento a causa di raccolte, aperture di cave, strade, ecc. Secondo la classificazione dell’I.U.C.N. la specie è da considerare “vulnerabile”.
Bibliografia: TINEO V., 1827 – Catalogus plantarum Hortii Regii panormitani: 283. Panormi.