BRASSICA DREPANENSIS (BRASSICACEAE)

Brassica drepanensis

Brassica drepanensis (Brassicaceae)

Basionimo: Eruca drepanensis Caruel

Nomi volgari siciliani: Cavulu di rocca, Cavulu sarvaggiu.

Descrizione: pianta perenne alta 3-6 dm, ricoperta internamente di una fitta peluria biancastra. Fusti legnosi alla base. Foglie inferiori lirate o profondamente lobate, con il lobo terminale molto grande e i margini dentati; foglie superiori lievemente abbraccianti il fusto, lanceolate e con i bordi interi. Infiorescenza racemosa piuttosto ricca; petali di 10-15 mm, di colore giallo pallido. Il frutto è una siliqua a sezione quadrangolare nella piena maturità e nel secco, con l’apice (becco) breve e stretto, privo di semi.

Biologia: camefita suffruticosa a fioritura primaverile (marzo-aprile) piuttosto vistosa; in assenza di fiori la pianta si mimetizza facilmente con il grigio delle rupi calcaree. La rinnovazione per seme è apprezzabile sia in natura che in condizioni colturali.

Distribuzione: rilevante endemica puntiforme nota in passato esclusivamente per il Monte S. Giuliano (Erice) e solo recentemente riscontrata anche sul Monte Cofano oltre che allo Zingaro.

Ecologia: casmofita mesofila di stazioni rupestri calcaree esposte a settentrione da circa m 300 a m 700 s.l.m.

Nota: date le caratteristiche peculiari dell’habitat in cui vive, la specie non corre pericoli immediati di grande rilievo; tuttavia gli incendi e la degradazione, diretta o indiretta, di origine antropica rappresentano i maggiori rischi cui essa è soggetta. Secondo la classificazione dell’I.U.C.N. la specie è considerata “rara” e “vulnerabile”.

Bibliografia: CARUEL T., 1891 – In Nuovo Giorn. Bot. Ital., 23: 240 (processi verbali). DAMANTI P., 1891 – Sulla Brassica macrocarpa e sua var. del Monte Erice. Naturalistica Sicil., 10 (4): 86-91.