Anthemis cupaniana Tod. (Asteraceae)
Nome volgare italiano: Antemide.
Descrizione: specie perenne, cespugliosa, coi rami legnosi in basso, coperta di densi peli lanosi. Fusto ascendente, alto fino a 60 cm e molto ramificato. Foglie di 5 x 12 cm, bipennatosette con lacinie di 0,5-2,5 x 3-16 mm ricche di ghiandole puntiformi nella pagina inferiore. Infiorescenze costituite da grandi capolini con diametro fino a 6 cm, sorretti da peduncoli lunghi fino a 25 cm; fiori periferici ligulati, bianchi, di 3-8 x 8-24 mm; fiori centrali gialli, tubulosi; brattee esterne del capolino verdi, lanceolate, col margine bruno; brattee interne ovate; ricettacolo conico provvisto di pagliette ovali, tridentate. Acheni bianchi a forma di piramide quadrangolare capovolta.
Biologia: camefita suffrutticosa con apparato vegetativo di modesto rilievo, alquanto mimetico con le rupi calcaree in cui vive; diviene particolarmente vistosa al momento della fioritura che ha luogo da aprile a giugno. La ripresa vegetativa è primaverile. La riproduzione ha luogo per seme.
Distribuzione: specie endemica della Sicilia occidentale, in passato riportata per i monti del palermitano come S. Martino, Renda, Monte Cuccio, Pizzuta, Monte Kumeta, Busambra, Pizzo Campana, Monte dei Cani, Monte Cammarata, Alia, Caltavuturo, Monte Inici, Isnello, Castelbuono a bocca di Cava, Cefalù, ecc.
Ecologia: casmofita mesofita e termofila di habitat rupestri calcarei, prevalentemente esposti a settentrione, alla quota compresa fra m 400 e 1200 s.l.m.
Nota: i limiti della popolazione di questa specie sono determinati soprattutto dalla particolarità dell’habitat. L’entità in questione, come tutte le specie rupicole, non può considerarsi soggetta a pericoli immediati di grande rilievo; tuttavia è esposta all’eventualità di incendi e alla degradazione, diretta o indiretta, causata dagli insediamenti, aperture di cave e strade. Secondo la classificazione dell’I.U.C.N. è da considerarsi “vulnerabile”.
Bibliografia: NYMAN C. F., 1878 – Conspectus florae europaea, 1: 360. Örebo.