Geco
Tarantola mauritanica
Nomi dialettali: Tignusu, Tignuseddu, Scurpiuni.
Dimensioni: lunghezza totale massima di oltre 15 cm., ma comunemente più piccola.
Distribuzione: bacino del Mediterraneo, dalla Penisola Iberica alle coste dalmate ed alle Isole ioniche della Grecia; Nord Africa fino all’Egitto. E’ presente anche nelle maggiori isole mediterranee, Sicilia , Sardegna, Corsica, Creta, Baleari ed in molte delle piccole; abita, inoltre, le Canarie e Madera.
Presenza in Sicilia e nella Riserva: il Geco è distribuito uniformemente su tutta la fascia costiera; è abbastanza frequente però, anche all’interno nelle provincie di Enna e Caltanissetta. Abita tutte le isole circumsiciliane. E’ comune nella Riserva.
Habitat: predilige gli ambienti secchi lungo le coste, ma anche nell’entroterra, senza però superare i 600 m. di altitudine; vive nelle costruzioni, nei muretti a secco, nelle rovine, nelle pietraie, nelle cataste di legno. E’uno degli abitanti più comuni delle nostre case, spesso indesiderato per il suo aspetto, ma indubbiamente utile come divoratore di piccoli insetti.
Biologia e ciclo riproduttivo: la fregola è primaverile, seguita dalla deposizione di 2 uova a guscio calcareo di colore bianco.
La durata dell’incubazione varia da 2 a 4 mesi, in relazione alle condizioni climatiche. Alla nascita i giovani misurano 30-40 mm.
Aspetti eco-etologici: il Geco, come la maggior parte degli altri geconidi, è provvisto sotto le dita di un organo adesivo, formato da una serie longitudinale di lamelle, che oltre a permettergli di camminare su superfici verticali completamente lisce e sui soffitti, consente la distinzione dall’altro geconide presente in Sicilia, l’Emidattilo.
La specie è di abitudini prevalentemente crepuscolari e notturne.
Durante le sere estive, una delle scene a cui è più facile assistere, ha per protagonista proprio il Geco, che appostato su una parete di casa in vicinanza di una lampada, tende gli agguati ai Lepidotteri, ai Ditteri e a tutti gli altri insetti attratti dalla fonte luminosa.
Altra caratteristica del Geco, condivisa da molti geconidi, è quella di adattare la colorazione corporea al substrato su cui si trova; in realtà, a differenza degli agamici e dei camaleontici, il Geco riesce ad operare mutamenti cromatici soltanto schiarendo o scurendo la colorazione iniziale che è grigio-bruno.
La specie può essere considerata, almeno in Sicilia, attiva tutto l’anno.
In ternario vive fino a 7 anni.
Alimentazione: come già detto, la dieta è composta da Insetti, Araneidi, ed altri invertebrati.
Gabriele Sorci