Istrice
Hystrix cristata
Nome dialettale: Porcospinu
Dimensioni: grosso Roditore, molto caratteristico per i lunghi aculei. Può superare il peso di 10 chili.
Distribuzione: è presente in Africa, dal Marocco alla Libia e a Sud del Sahara, ed in alcune aree dell’Europa meridionale ( nella penisola balcanica ed in quella italiana). In Italia è presente in Sicilia e nelle regioni peninsulari fino alle Marche ed Emilia. Si ritiene che sia stato importato in epoca storica nelle nostre regioni. Nonostante ciò, tra gli individui italiani e quelli africani possono notarsi notevoli differenze nel colore, con una maggiore tendenza al bianco negli esemplari nord-africani.
Presenza in Sicilia e nella Riserva: ad esclusione delle aree altamente antropizzate, completamente piatte e prive di ricoveri e quelle a colture intensive, nel resto del territorio siciliano, questa specie vive dal livello del mare fino a 1.800 metri di quota. La sua presenza nelle aree ove i ricoveri non sono ubicati in zone di difficile accesso per l’uomo, è fortemente condizionata dalla persecuzione da parte di esso, malgrado le leggi venatorie (sia nazionali che regionali) proteggono questa specie. Nell’area della riserva è frequente.
Habitat: vive nei seguenti habitat: 1) macchia composta sia da vegetazione arborea sia arbustiva; 2) ambienti degradati da interventi antropici, in cui predomina la gariga; bosco mediterraneo (perlopiù leccete) mantenuto a ceduo; 4) aree coltivate, intercalate da valloni e forre. In questi habitat l’Istrice si ritrova in maniera più o meno numerosa a seconda delle opportunità alimentari e di ricovero. Per motivi alimentari, in alcuni periodi dell’anno si può spostare a quote elevate (ad esempio nelle faggete delle alte Madonie nel periodo estivo), oppure può frequentare campi coltivati ove si nutre di fave, patate e pomodori. Tali spostamenti sono stati osservati anche all’interno della Riserva dello Zingaro, alla ricerca soprattutto delle piante bulbose, in zone abbastanza distanti dalle tane.
Biologia e ciclo riproduttivo: l’Istrice si riproduce nei mesi tra marzo e ottobre con punte massime ad aprile e settembre. Si verificano nascite di singoli individui e, più raramente, parti gemellari, in un rapporto di 1:3.5 (circa ogni quattro parti di individui singoli avviene un parto gemellare). La maturità sessuale è raggiunta intorno ai due anni, età che corrisponde alla fase terminale della crescita dell’individuo.
Il peso della nascita è mediamente di 270 grammi, ma scende fino a 180 nei parti gemellari, con una crescita giornaliera fra i 20 ed i 30 grammi. Lo svezzamento avviene dopo il quinto mese di vita, ma già i piccoli dopo un mese dalla nascita seguono la madre, per brevi tragitti fuori dalla tana.
Aspetti eco-etologici: l’orario di uscita dalla tana, che generalmente avviene dopo il crepuscolo, può variare molto in dipendenza dell’interferenza da parte dell’uomo. Il suo verso è un grugnito molto gutturale che può sentirsi anche ad una distanza di 200 metri. Come molti Roditori usa battere le zampe posteriori con forza per manifestare e trasmettere il suo nervosismo in caso di pericolo. Attacca gli eventuali nemici sempre porgendo la parte laterale e posteriore del corpo, più fornita di aculei, mentre tende a riparare la testa ed il collo, più vulnerabili.Per tale motivo esso appare più alto nella parte posteriore e più basso in quella anteriore. Non si hanno dati sulla durata della vita, ma in cattività può vivere fino a ventenni.
Alimentazione: è un erbivoro, nella sua dieta possiamo ritrovare cortecce, tuberi, bulbi, funghi, semi, frutti, legumi e bacche (ad esempio diverse specie di Cyclamen, Scilla, Asphodelus, l’Arum italicum ed il Foenicum vulgare).
Problemi di conservazione: in Sicilia non si conoscono casi di predazione di questa specie da parte di Carnivori o grossi Rapaci. Sembra che l’unico fattore limitante la sua diffusione sia l’uomo, che attraverso la persecuzione diretta (caccia) ed indiretta (distruzione dell’habitat) influisce negativamente sullo stato della popolazione di Istrici.
Salvatore Seminara